La tre giorni sta arrivandooo

Dal 6 al 8 Ottobre, Clacsoon organizza la tre giorni per pensare una città oltre l’auto!

Saranno tre giorni di dibattiti, proiezioni, laboratori, danze, musica e azioni collettive con cui ripensare lo spazio della città fuori dalle logiche autocentriche.

Sarà a Torino, la città dell’auto, dove la fiat ha costruito il suo impero, influenzando il nostro stile di vita, l’urbanistica cittadina, la qualità dell’aria, l’idea di progresso e la percezione della sicurezza in cui ci muoviamo nello spazio pubblico della nostra quotidianità.

Saranno tre giorni itineranti, perchè per combattere e superare insieme questa dipendenza dall’automobile diventa necessario esperire insieme altri modi e mezzi con cui pensare al nostro movimento nelle strade della città, dal centro alle periferie.

Ripercorreremo le conseguenze di questo sistema nell’intersezione della sua nocività, prendendo consapevolezza delle disuguaglianze che alimenta in una prospettiva di classe, genere e razza, dei desideri che colonizza nella complicità del capitalismo e patriarcato.

State allerta!
Sveleremo il programma in questo mese, scaldate pedali, piedi, rotelle, o qualsiasi strumento sentite necessario contro l’automobile.

Piu gaso e meno sgaso!

Sabato 23 settembre 2023

sabato 23 settembre
al parco artiglieri di montagna
ore 15.30

🚲🔥 Clacsoon sta arrivando 🔥🚲

La prima tre giorni contro l’autocentrismo, la più anticapitalista, la più frizzante, la più fika che a Torino si sia mai vista!

Ci vediamo nel bel settembre per un evento di avvicinamento 💕💕

Pedalata d’auto_consapevolezza ⬇️

Dalle 16.00 partiranno delle pedalate a piccoli gruppi, per condividere modi in cui sentirsi sicurə di stare in strada!

Quasi sempre le auto o i mezzi motorizzati di grossa taglia occupano grande spazio della strada, che siano in movimento o che siano (nel 90% del loro tempo!) parcheggiate.

Auto che superano non lasciando lo spazio di sicurezza, fanno rasette da destra e da sinistra e che aprono portiere senza guardare, rischiando di causare gravi e gravissimi danni.

Facciamo dei piccoli giri in bici per analizzare assieme delle situazioni di pericolo e allerta tipiche, per prenderci la strada, per stringere i denti sfoggiando un sorriso di scherno all’ansia automobilistica e alla sua fretta!

🦭⚠️ Dalle 18.30 aperitivo di presentazione della 3 giorni contro l’automobile, pasto completo, sprizzini, birrini e analcolici per tutti i gusti ⚠️🦭

💜🌈 A seguire dalle 20.30 chiacchiere orizzontali a partire da alcune letture di critica all’autocentrismo 🌈💜

Porta la critica che vorresti trovare!

Prospettive su Dopo l’automobile di Colin Ward, pensatore anarchico del ventesimo secolo; analisi sulle relazioni fra i combustibili fossili e il sistema patriarcale con un articolo del 2018 di Cara Dagget che affronta la petro-mascolinità; inevitabili affetti per Coccia e il suo libro Contro l’automobile.

🚲🔥 Vieni a conoscerci, porta la tua rabbia contro l’automobile, porta il tuo buon umore per l’inizio di un nuovo anno di lotta 🔥🚲

Manifesto contro la città dell’automobile _ Torino, Clacsoon.

CONTRO LA CITTÀ DELL’AUTOMOBILE

Per una critica totale al sistema auto-centrico

  1. Cinquanta sfumature di prevaricazione dell’auto
  2. Verso una massa critica quotidiana
  3. Inclusività
  4. Patriarca(u)to!
  5. L’auto e il sistema capitalistico
  6. … ma l’auto è anche lusso
  7. E le istituzioni?

CONTRO LA CITTÀ DELL’ AUTOMOBILE

La lotta all’automobile è lotta al sistema economico e sociale in cui l’auto è inserita. Vogliamo che questa tre giorni e il suo percorso di costruzione sia inclusivo, anticapitalista, antisessista e antiabilista.

Tre giorni

  • per problematizzare l’automobile in quanto mezzo di prevaricazione e dominio sui corpi umani e non umani, sullo spazio, sulla qualità dell’aria e sulle nostre vite
  • per elaborare e comunicare all’esterno modelli di mobilità alternativi a quelli a motore
  • per fare una riflessione critica sull’universo delle proposte “green”
  • per condividere e sperimentare pratiche per riprenderci dal basso le strade e gli spazi che ci vengono sottratti

 

… tutto questo attraverso presentazioni, dibattiti, proiezioni, assemblee, laboratori, momenti di socialità, arte, pedalate e azioni dirette!

 

PER UNA CRITICA TOTALE AL SISTEMA AUTO-CENTRICO

Cinquanta sfumature di prevaricazione dell’auto:

L’automobile ci sovrasta in molti modi e condiziona strutturalmente le nostre vite; rappresenta e alimenta il sistema economico capitalista che vogliamo sovvertire. Oltre ad inquinare, la macchina modella l’ambiente in cui viviamo e dà forma ai nostri quartieri, detta i tempi delle nostre vite e monopolizza il poco spazio pubblico di cui ancora disponiamo.

L’alienazione cui conduce l’uso dell’automobile è politica, oltre che sociale: le persone al volante sono isolate dal mondo esterno, vivono stressate dagli ingorghi e dalla fretta di arrivare a destinazione. Immerse nel traffico, si diventa aggressive e violente: si urlano insulti, si usa facilmente il clacson e spesso si arriva anche le mani.

Ma l’automobile opprime soprattutto chi non la guida, con la sua massa e i suoi gas di scarico. Parcheggiate o in movimento, con le loro carrozzerie scintillanti, le automobili sottraggono spazio, rendendo impossibili altri modi di vivere la città. Lo smog derivante dalle auto è il principale fattore di innalzamento di PM10 nell’aria, che in questa città raggiunge abitualmente livelli di pericolosità massima.

Oltre a monopolizzare lo spazio, le automobili lo rendono anche insicuro. Ogni giorno mietono vittime umane e non umane.

Verso una massa critica quotidiana:

Consapevoli che il sistema auto-centrico non si auto-distruggerà (!), pensiamo ad una lotta all’automobile che possa essere combattuta ogni giorno da ognuna seconda le proprie sensibilità ed esigenze individuali, e col livello di conflitto che è disposta a sostenere.

Il conflitto, che lo vogliamo o no, è costantemente presente sulle nostre strade e ci vede quasi sempre sconfitte. Le statistiche, purtroppo, parlano di una ciclista uccisa ogni due giorni in Italia. In questo conflitto i principali strumenti di autodifesa sono i nostri corpi e il modo in cui li muoviamo.

Una delle pratiche di lotta a cui ci ispiriamo, ma che da sola non basta , è la massa critica (CM; Critical Mass). Partecipare a una massa critica, con un qualunque mezzo non motorizzato, aiuta a sviluppare consapevolezza su come possiamo muoverci in strada: vogliamo fare in modo che questa coscienza, che in CM è collettiva, si estenda al quotidiano e diventi coscienza individuale.

In questa Tre giorni vogliamo contribuire a creare in strada uno spazio sicuro in cui sempre più persone possano scoprire nuove pratiche di liberazione dall’oppressione automobilistica.

Inclusività :

La bicicletta è spesso il mezzo di lotta più rappresentativo contro l’automobile, ma siamo consapevoli che la mobilità ciclistica non sia un’alternativa sufficiente ed inclusiva. In assenza d’altro, l’automobile rimane l’unica reale alternativa per chi non può pedalare. Ce ne sarebbero altre, ad iniziare da un trasporto pubblico accessibile e economico (gratuito!): crediamo che la riduzione del trasporto pubblico e l’aumento dei prezzi dei biglietti, a cui assistiamo da anni, sia una presa di posizione netta delle amministrazioni. Il messaggio è chiaro: sono dalla parte dell’automobile, dell’individualismo, dell’inquinamento, della logica del più forte, dell’erosione del tessuto sociale.  Questo colpisce non solo tutte le persone (per l’aria che respiriamo), ma soprattutto chi non può camminare o sostare per lunghi tempi al freddo in attesa di autobus, che in più sono spesso affollati e dunque potenzialmente pericolosi per chi ha un sistema immunitario compromesso.

I mezzi di locomozione dovrebbero essere pubblici e gratuiti, collettivi e inclusivi, disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, e soprattutto frequenti! Vorremmo una città con più tram e meno automobili, con più pullman e meno taxi, con più bus scolastici e meno auto per 1 genitore/1 figlia, più cargo-bike per le merci e meno furgoni.

Patriarca(u)to!

Il dominio dell’auto è spesso in perfetta comunione col dominio patriarcale. Non di rado, da dietro un finestrino arrivano commenti violenti verso donne e persone di genere non conforme, solo e unicamente perché si trovano a cavalcioni del proprio mezzo. Siamo stufe di essere sessualizzate. Se di norma le strade in bicicletta, a piedi, monopattino, carrozzina e roller non sono sicure, lo sono ancora meno per chi non sia maschio-cis, con un rischio di aggressione sessista verbale e/o fisica sensibilmente più alto.

Lo spazio urbano e il sistema capitalistico:

L’automobile spesso non è una questione di lusso

L’automobile è uno strumento del capitalismo in quanto motore dell’economia, ma anche perché rende possibile l’esistenza precaria, che molte di noi vivono sulla propria pelle: in un mondo in cui i contratti lavorativi sono sempre più di breve durata e in cui la stabilità del passato – lungi dall’essere considerata un valore assoluto – viene sostituita da un incessante cambio del proprio luogo di lavoro, siamo messe di fronte all’obbligo di utilizzare un mezzo come l’automobile, che illude di spostarsi più velocemente. L’abitazione potrebbe essere molto più vicina al lavoro, ai mercati rionali e agli ospedali e invece, sempre più spesso, le città sono solo uno spazio che si attraversa per raggiungere le proprie necessità, in maniera totalmente distaccata. L’auto, infatti, rinforza il modello dei centri commerciali e della Grande Distribuzione Organizzata, concependo il centro storico come una vetrina per turisti, e lasciando le periferie e la provincia isolate o mal collegate.

L’auto è simbolo di un paradigma mentale da cui pare impossibile uscire, ma che di fatto è il punto focale di una spinta economica che capitalizza sul movimento e sui motivi del muoversi. Abbiamo però esempi in Europa dove la bicicletta è stata messa al centro per la costruzione della città, come Copenhagen, che grazie alla crisi petrolifera del ’73, si è costruita a misura di bici e al contempo, data la mancanza di traffico d’auto privata, permette ai servizi pubblici di circolare.

… ma l’auto è anche lusso:

Solidali con chi per motivi economici o di salute deve usare l’auto, critichiamo invece la macchina come status symbol. Lo sviluppo di motori sempre più efficienti ha portato infatti al proliferare di automobili sempre più ingombranti (es. SUV). L’idea di libertà individuale che l’auto dovrebbe concedere a chi la guida non è in realtà altro che sopraffazione spaziale ed economica. L’auto è uno dei feticci di questo sistema su cui proiettiamo aspettative e desideri, che non dovrebbero dipendere dall’acquisto di un mezzo così inquinante.

E le istituzioni?

Nell’ultima manovra finanziaria sono stati assegnati alla mobilità ciclabile 0 euro. Similarmente, a livello locale, la risposta dell’amministrazione comunale al caro energia sarebbe tagliare sui mezzi pubblici. Una tendenza gravissima, in un momento in cui non solo l’inquinamento è alle stelle, ma dato anche l’alto numero di morti sulle strade. L’amministrazione sbandiera record di chilometri di ciclabili costruite a Torino, senza tenere conto dell’impraticabilità di molte di esse. La ciclabile può essere uno strumento utile, ma è  insufficiente. Oltre ad essere spesso progettata male, è uno spazio in cui veniamo nascoste e emarginate: il rischio è che il separatismo dall’auto non risolva il problema, ma lo sposti e argini senza decostruirlo.

Proponiamo quindi una riflessione sulla mobilità che parta dallo spazio stradale che vogliamo creare e non solo dagli strumenti esistenti ad oggi.